Come tutte le cose che hanno un inizio anche la razza Rottweiler ha una
propria storia che molti conoscono per le sue grosse linee ma che pochi
hanno studiato in modo approfondito come il Dr. M. Schantzie il quale
pubblicò nel 1967 una tesi di laurea in veterinaria con il titolo Studi di
stona dello sviluppo e dell'allevamento della razza Rottweiler Da questa
tesi di laurea abbiamo tratto, grazie alla traduzione del Dr. Ferdinando
Romanelli, un libero estratto relativo alla storia della razza e ci è
parso opportuno e significativo pubblicarlo anche su Internet dopo averlo
già in precedenza pubblicato su "Mondo Cane".
La ricerca storica
riguardante le origini dell' attuale cane Rottweiler attraverso
l'abbondante letteratura a disposizione riporta univocamente ai suoi
predecessori sino all'epoca del romani quando erano necessari cani da
pastore atti alla guida ed alla difesa del bestiame.
Già allora questi
cani erano considerati collaboratori dell' uomo e raggiunsero la Provincia
di Germania al seguito delle numerose spedizioni militari romane secondo
Strembel ne è prova il fatto che questa razza Si ritrova là dove
giungevano le strade militari delle legioni romane che portavano al loro
seguito anche mandrie dl bestiame guidate e custodite appunto dai
predecessori del Rottweiler.
Queste strade attraverso le Alpi e
specialmente attraverso li San Gottardo raggiungevano il territorio
compreso tra il lago di Costanza ed il resto della Svizzera e della Svevia
dopo li Gottardo una strada conduceva verso nord-est nel pressi di
Appenzell ove la razza si evolveva verso il tipo del Cane Vaccaro che
prese appunto il nome dal luogo un altra strada In direzione ovest oltre
li passo del Furka ed Haslital seguendo Il corso dell'Aar porta a Berna e
di lì verso nord alla valle dell'Emmen sede d'origine di altri cani
vaccari I'Entlebucher e il grosso cane Bernese proseguendo dl qui verso li
nord passando per Sciaffusa Aargau e Donauschilngen si arriva a Rottweil
città che diede li nome alla più grande razza dl cane da pastore la razza
Rottweiler Se da Sciaffusa si scende li corso del Reno si incontra una
quarta razza dl cani 911 Stuppen del Reno razza che oggi non è più nemmeno
conosciuta.
Questo cane veniva incontro alle necessita di prestazioni
molteplici e diveniva il sicuro compagno di viaggio dei macellai e dei
commercianti di bestiame i suoi compiti non erano solo di guidare ma anche
di difendere la mandria, proteggere li padrone preservandolo dagli assalti
dei nemici.
Il nome dl questo prezioso cane derivò dall' antica città
di Rottweil già antico insediamento romano. Fin dal tempo medioevale venne
denominato Cane dei macellai di Rottweil (Rottweiler
Metzgerhund).
Questa città ebbe origine dall'insediamento preistorico
risalente (secondo esperti preistorici) a 2000 anni prima dl Cristo; Betz
riferisce che nella primavera del 74 d.C. i Romani vi giunsero ad
occuparla e precisamente con la XI legione famosa per la sua fedeltà all'
Imperatore Claudio e perciò con l' appellativo "Claudia pia fidelis": i
legionari posero il primo campo mobile sull'altura a sinistra del fiume
Neckar poi venne costruito un accampamento stanziale assai grande. Per
munirlo di difese vennero creati dei presidi circostanti congiunti con
vasta rete stradale adatta per truppe celeri; al centro di questo punto
strategico v'era Rottweil che assunse perciò sempre maggiore importanza.
Secondo l'uso d'allora i soldati innalzarono degli altari che si
chiamarono "Arae Flaviae" in onore dell Imperatore Flavio Vespasiano:
questo fu li primo nome della città di Rottweil.
Non si creda che l'
odierno Rottweiler sia identico nella forma e nella figura ai pastori
romani di allora, egli ha subito certamente una serie di incroci, in parte
occasionali, in parte voluti dall' uomo che miravano a funzioni di utilità
ben definite, migliorandone sia le qualità fisiche che caratteriali ed
inoltre l'evoluzione fu influenzata da altri fattori, quali il clima e
l'ambiente che in tutti i tempi hanno avuto importanza non indifferente
per la formazione delle razze.
L'allevamento aveva alla base quale
scopo essenziale l'utilità; ciò era perseguito attraverso le
scelte
degli accoppiamenti, con severi criteri che miravano ad ottenere
forza, resistenza, volonterosità, limitate esigenze, con risultati
incomparabilmente superiori agli odierni. Allora anche in quella regione
si incrociarono i cani nativi con i nuovi arrivati e i cani delle regioni
nordiche; perciò accanto ai cani specialisti puri come il Saupacker (cane
da porcai) ed agli alani, accanto ai progenitori dei boxer ed accanto ai
cani da corte (Hofhunden) tra cui vi è l'originario Hovawart, in tutto il
territorio tra il lago di Costanza ed il Meno da cui le strade romane si
irraggiavano attraverso la pianura renana e le valli circostanti, ebbe
origine la più particolare razza di cani che si può indicare come il più
perfetto prodotto della mescolanza delle migliori qualità del cane da
pastore e da combattimento romano e dei cani locali e dei cani nordici
olandesi ed inglesi a mascella larga.
Con il progredire
dell'occupazione romana vennero costruite abitazioni e ville con il lusso
e la raffinatezza dell'epoca. Per volontà dell'imperatore Vespasiano, la
città sarebbe diventata il capoluogo della provincia conquistata. Oltre
alle case, i governanti romani provvidero anche ad opere pubbliche come
terme ed acquedotti; sotto la chiesa di S. Pelagio sono ancora conservati
gli impianti di riscaldamento per i bagni. Dopo i legionari arrivarono
anche le truppe ausiliarie, ma la città rimase ancora un importante centro
amministrativo, quando poi i Germani varcarono i "limes" e si sparsero in
tutto il territorio della provincia romana, le legioni dovettero ritirarsi
e la zona venne occupata dagli Svevi e dagli Alemanni (verso il 260 d.C.);
essi devastarono tutta la regione e la città, insediandosi nelle
vicinanze.
Nel 700 d.C. il Principe di questa località costruì sopra le
mura d'uno stabilimento termale romano la prima chiesa cristiana (chiesa
madre) attorno alla quale sorsero ancora altre costruzioni ed un nuovo
centro abitato; esso, come le altre comunità abitate si chiamava Villa e
dal colore delle tegole e dei mattoni (rimasti dalle costruzioni romane)
ebbe il soprannome di Villa Rossa - Rote Weil, successivamente,
Rottweil.
La nuova cittadina ebbe ancora un periodo fiorente, ma non fu
più capoluogo amministrativo, fu solo corte imperiale franca ai tempi dei
Carolingi e solo nella metà del XII secolo divenne importante centro della
Marca. Si rese necessario munirla di torri e mura, ma siccome la posizione
fino ad allora occupata era sfavorevole alla difesa, fu presa l'ardita
decisione di costruire la città nuova su un'ampia collina, situata sopra
le rocce e protetta da due burroni, in posizione elevata sopra il Neckar;
ancor oggi si può notare che l'antica città di Rottweil non è sorta a
caso, ma secondo un vero e proprio piano regolatore; venne munita di mura,
torri e porte cosi possenti da farne una città inespugnabile. Assurta
quindi a nuova e grande importanza essa divenne meta di soggiorni
frequenti e graditi di re e di imperatori.
Fin dai tempi più remoti del
medio evo in questa città, per l'importante traffico di bestiame, si era
venuto formando un cospicuo gruppo di macellai e qui convenivano i
commercianti di bestiame ed i macellai di tutte le contee. Nella vecchia
città imperiale erano giunti perfino compratori e venditori di bestiame
provenienti dall'Ungheria e dalla Francia per prendere parte a questo
importante mercato.
Per condurre in quei luogo ed esportarvi le
mandrie, era necessario anche un cane di carattere tranquillo,
fedelissimo, dotato di particolare robustezza; tale fu il cane che i
macellai adottarono ed allevarono proprio per le loro specifiche
necessità.
Compratori e venditori appresero ben presto a conoscere ed
apprezzare la vasta gamma di prestazioni fornite da questo cane e non c'è
da meravigliarsi se in breve tempo egli divenne il compagno fedele e caro
dei loro lunghi viaggi commerciali, poiché era un sicuro protettore dei
beni affidatigli e del suo padrone.
Nei suo prezioso libretto Il
Rottweiler parole e figure il Bazille cosi afferma: "Per distinguere
questo animale di cosi gran pregio dagli altri cani a lui confrontabili
esso venne denominato - Rottweiler-". Così questo cane diffuse molto
lontano dal suo luogo d'origine, non solo il nome della sua città, ma
anche la buona fama delle sue capacità e la stima per i suoi
allevatori.
Esso non era solo un cane da guida, da difesa, ma anche un
buon cane da traino; Korn afferma che
veniva impiegato per trainare i
carretti dei macellai, dei mercanti locali, dei panettieri e dei lattai.
Su questo lavoro di traino per i cani si discute assi pro e contro, ma ciò
esula dalla nostra trattazione.
Secondo Korn (Presidente del Rottweiler
Club Tedesco dal 1955 al 1962) si può affermare che per lunghe
osservazioni ed esperienze, il traino di veicoli o slitte con i debiti
accorgimenti e carichi idonei non ha mai recato danno a cani sani e
razionalmente nutriti e robusti; ne sono testimonianza anche i cani
nordici da slitta che, nonostante il loro impiego, possono raggiungere
un'età avanzata; d'altra parte si deve altresì credere che un ardente cane
legato ad una catena preferirà ben volentieri muoversi al traino, lontano
dal solito posto ed in compagnia del suo padrone invece che restare in un
martoriante stato di prigionia nel cortile.
Quando più tardi la guida
di mandrie con cani venne proibita per disposizioni di legge ed anche nel
traino dei veicoli l'asino sostituì il cane, i compiti del Rottweiler
diminuirono ed il suo allevamento ebbe un regresso. La razza in
conseguenza diminuì al punto che nel 1905 nel circondario di Rottweil fu
possibile reperirne solo una femmina. Ma il Rottweiler non correva
pericolo di estinguersi perché per le sue ottime doti di carattere aveva
trovato anche al di fuori della cerchia dei macellai una schiera di fedeli
amici, come cane di utilità e di compagnia. Il lungo periodo di tempo
vissuto dalla razza in compagnia e collaborazione con gli uomini aveva ben
delineato il suo tipo e le sue costanti prestazioni migliorando in tal
modo forma e carattere.
Quando la moderna cinologia prese in
considerazione il Rottweiler, esso costituiva già una razza pressoché
perfetta, la cui originalità venne così descritta dalla assai competente
in materia, contessa Grafin Aga vom Hagen: "Solido compagno dell'uomo, è
fedele ed affettuoso, amichevole con i bambini, esso sa distinguere
nettamente tra tempo in servizio e tempo fuori servizio. Il pericoloso
cane da difesa diventa in privato docile come un agnello ed i suoi occhi
possono brillare di ferocia, ma mostrano all'amico l'espressione del
galantuomo".
Cosi l'avvenire della razza era assicurato!
Vennero
pure trovati altri compiti per lui; quando fu stabilito da una legge del
1901 di ricorrere ai cani per i servizi di polizia, venne tenuto presente
anche il Rottweiler che, grazie alle sue doti fisiche e di carattere, se
ne dimostrò all'altezza. Il Berta cosi ebbe a dire: "Il Rottweiler ha in
sé un patrimonio ereditario naturale di sensibilità, tale che si possono
raggiungere tutti gli scopi desiderati come con il cane da pastore
tedesco". Il Rottweiler era sempre il pur valido e fedele collaboratore
dell'uomo; il suo carattere era venuto sempre più nobilitandosi nel lavoro
per disponibilità e fedeltà indiscusse, diligenza, docilità pur
accompagnata da senso di indipendenza, coraggio nel pericolo, scarse
esigenze e resistenza alla fatica. Allora non si parlava ancora di
allevamento secondo i criteri moderni; mancavano completamente gli alberi
genealogici.
Hell scrive (1926) che, soltanto per un caso fortuito, la
razza Rottweiler uscì dall'ombra e si costituì un Club che ne avrebbe
salvaguardato l'integrità e lo sviluppo nel tempo. Infatti occasionalmente
Carlo Knauf ed Alberto Graf assieme al noto cinologo Boppel, durante
l'Esposizione di Heidelberg del 1905, cercavano per il presidente onorario
della mostra un cane bello, di razza rara e di ottimo carattere: la scelta
cadde sul Rottweiler.
Questo soggetto incontrò l'approvazione di molti
cinofili per le sue eccellenti qualità. Hell ritiene che sia stato Graf il
primo ad intraprendere un allevamento sistematico della razza; ciò non è
esatto poiché, da ulteriori notizie forniteci dal cinologo Bitzer, si è
appreso che già sei anni prima (1901) Albert Kull aveva fondato un club
per l'allevamento del Rottweiler, chiamato "Club Internazionale del
Leonberger e del Rottweiler".
Allora si fece un lodevole tentativo di
riunire in un solo club tutte e due le razze sveve. Sembra però che
purtroppo, sia per il Rottweiler sia per il Leonberger, questa prima
associazione non abbia avuto importanza nell'ulteriore sviluppo dei club
anche perché non vengono riportati particolari a riguardo. Non è facile
reperire notizie della razza come cane da guardia agli inizi della sua
storia; ne è prova il fatto che neppure nel noto lavoro in due volumi di
Luigi Beckmann se ne può trovare alcun cenno.
Così si devono realmente
considerare Heidelberg e l'anno 1905 il luogo e la data della nascita
dell'odierna razza Rottweiler, poiché anche il suo allevamento razionale
ebbe sede ad Heidelberg.
Agli inizi dell'allevamento razionale delle
varie razze canine si era badato più che altro alla bellezza del cane ed
al suo miglioramento e questa era la tendenza che predominava anche nelle
mostre canine che si diffondevano sempre di più, influendo così anche sui
criteri di allevamento. Molte critiche furono mosse a questi trionfalismi
della sola bellezza che andavano a discapito del carattere, dell'indole e
della natura delle razze da utilità ed il danno dura ancor oggi,
specialmente nei giudizi delle gare.
D'altro canto si deve ammettere
che con la ricerca della bellezza si sono ottenuti notevoli risultati
riguardo alle proporzioni ed alla solidità del corpo dell'animale,
sicuramente utili anche per le razze da lavoro.
Per il Rottweiler la
ricerca della bellezza non è stata condotta fino alle estreme conseguenze
ma nel rispetto sensato delle sue peculiarità, poiché la bellezza e
l'eleganza non possono essere base sufficiente per un cane tozzo e pesante
come questo. Una buona proporzione della figura, a grandi linee, deve
essere considerata in ogni razza, ma è necessario considerare anche il suo
complesso psichico; le residue tracce delle sue peculiari qualità non si
possono ridurre in alcuna circostanza a pura esibizione in giri di pedana
In questo senso si orientano le direttive dell'ADKR specialmente riguardo
le prove di idoneità alla riproduzione.
Chi ha capacità di osservare le
proporzioni del cane, osservando le illustrazioni dei Rottweiler dei tempi
precedenti o vicini all'inizio dell'attività dei club d'allevamento, dovrà
notare che da allora ad oggi la struttura armonica del corpo ha subito una
positiva evoluzione: le linee più definite e sciolte, tutto l'apparato
locomotore ha guadagnato maggiore idoneità allo scopo; il tutto però
lasciando invariata l'impressione generale che lo fa apparire non solo
come un animale pesante, forte e compatto, ma anche dotato di una
espressione ed aspetto caratteristici e peculiari della razza.
Tornando
alla storia dell'ADRK è da notare che per il suo costante sviluppo già nel
1926 appare diffuso in tutti i Landes, nei circondari e nelle città con 40
sezioni sparse in tutta la Germania.
L'attività dell'ADRK si è svolta
anche mediante numerose esposizioni con l'assegnazione di titoli di
campionato, che vennero attribuiti solo a soggetti selezionati; infatti
viene dato un grosso peso nell'allevamento alle capacità di prestazione
perché il Rottweiler innanzi tutto è un cane di utilità. Sotto questo
punto di vista è proseguita la tutela negli ultimi sessant'anni, durante i
quali però le caratteristiche della razza sono pressoché rimaste le
stesse: la struttura del cane è ancora tozza, compatta, piena di forza, ma
non goffa nè sproporzionata.
L'allevamento razionale ha eliminato i
grossolani difetti che accompagnavano le caratteristiche della razza ed
essi sono andati scomparendo, i più grossi progressi si sono raggiunti in
rapporto al pelo ed al suo colore Eliminando i soggetti a pelo lungo si è
mantenuto un pelo corto e compatto, è scomparso il sottopelo che in
passato tendeva a farsi superficiale, le macchie bianche sono rare a
trovare, variazioni dal caratteristico colore nero focato, che sono
ammesse da qualche club, sono tassativamente vietate dall'ADRK;
nell'intento di conservare il carattere di nobiltà del Rottweiler tali
soggetti sono esclusi dai libri di allevamento.
La selezione effettuata
dagli allevatori ha eliminato molti difetti: è cosi scomparsa la giogaia,
infatti ora il collo appare asciutto e si vedono sempre meno corpi troppo
grossi, globosi o a forma di fungo Si sono registrati notevoli progressi
anche nella struttura corporea e nella impalcatura ossea; sempre più
raramente si osservano treni posteriori diritti con groppe cadenti;
l'andatura ondeggiante (cullante) è sostituita sempre più da un passo
ampio ed allungato, sono quasi scomparse le orecchie troppo piccole
portate asimmetricamente e quelle eccessivamente lunghe, così pure gli
occhi chiari e sporgenti.
Non sempre si è riusciti ad eliminare i musi
troppo lunghi, frequenti soprattutto in Svezia; essi sono segni di
regresso e per eliminarli si sono istituiti ispettori di allevamento
presso ogni gruppo, in modo da escludere dai riproduttori i cani a muso
troppo lungo La severità nelle esposizioni ed in modo particolare quella
del Gran Maestro Stiefel, che non si piegò mai davanti a critiche spesso
pungenti e sgarbate, con i campioni Lord vom Teck, Lord Remo vom
Schifferstadt e Leo vom Cannstatt (rispettivamente padre, figlio e nipote)
impartì direttive severe ma giuste all'allevamento ed alla
riproduzione.
Korn afferma in un suo scritto pubblicato in occasione
del cinquantenario della fondazione del club che l'esperienza e
l'intuizione di Stiefel permisero all'ADRK ed agli allevatori di
conseguire successi e crescente simpatia per i Rottweiler. Il divulgarsi
della razza attraverso le esposizioni, il lavoro capillare degli amatori,
contributi tecnico-scientifici come quello di Bazille, nel periodo
intercorso tra le due guerre mondiali, si svilupparono contemporaneamente
a quello di tutta la cinofilia tedesca grazie alla piena armonia dei soci,
le qualità del cane migliorarono specialmente nelle proporzioni,
nell'irrobustimento della corporatura, nel miglioramento dell'andatura e
nella nobilitazione del modello della testa. La ricostruzione del
dopoguerra impose ai soci del club nuovi ed importanti compiti per
riparare i danni provocati dal disastro generale e anche, purtroppo, allo
scadimento morale degli allevatori traviati dal notevole interesse perla
razza da parte delle truppe di occupazione, ma con molta solerzia si ebbe
ragione anche di questi inconvenienti.
A questo proposito Hell scrive:
"Il 13 gennaio 1907, Knauf, quale primo presidente, Beisel, quale
cassiere, Graf, quale segretario, fondarono in Heidelberg insieme ad altri
entusiasti ammiratori della razza, una società chiamata Rottweiler Club
Tedesco - (DRK).
La società ebbe vari presidenti, varie sedi e persino
un giornale "Il Rottweiler"; il suo sviluppo venne arrestato dagli eventi
bellici del 1914 Fin dal 1910 le più alte autorità di polizia di Amburgo
avevano riconosciuto le grandi qualità della razza ed avendo ottenuto
notevoli successi con i due campioni Max
vom Strahlenburg e Flock,
posero il Rottweiler al quarto posto tra i cani addetti al servizio di
polizia. Già dai primi tempi di vita del Club (DRK) vi furono discordie
specialmente per questioni personali e così, l'uno dopo l'altro, sorsero
altri club: il "Rottweiler club tedesco del Sud", il "Rottweiler club
internazionale" ( 1907) (RIK):
Il DRK ed il RIK rimasero in lizza con
l'intenzione di guidare su vie sicure l'allevamento della razza; unici
punti di discordia furono la taglia ed il sottopelo. Entrambi i club
tennero propri libri di allevamento e li pubblicarono; più tardi furono
ammessi nella lista delle società autorizzate alla registrazione delle
origini e dei giudici di allevamento.
Purtroppo nel 1919 vi fu
un'ulteriore scissione del DRK che portò, anche se per breve tempo,
notevoli danni all'allevamento per la pubblicazione di un suo libro delle
origini. Finalmente, dopo alcuni infruttuosi tentativi tra il 1920/21, a
Wurzburg il 14 agosto 1921 venne fondata "la federazione generale dei
Rottweiler Club Tedeschi" ADKR, ente unico, che tale rimane da allora fino
ad oggi nell'interesse e per il bene della razza La Società ebbe da allora
alcuni validi presidenti di cui alcuni famosi come il cinologo Bazille;
egli dovette superare alcune difficoltà quali l'inflazione postbellica ma
diede un contributo in senso scientifico e da più di 60 anni questo ente
costituisce la migliore garanzia per la purezza della razza.
Gentilmente Fornita dal RCI